Buone notizie dalla ricerca, con il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.
Uno studio condotto dal Prof. Gianluigi Mancardi e dal Dott. Giacomo Boffa, dell’Università di Genova e dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, co-finanziato (anche da AISM) riporta dati incoraggianti sull’efficacia del trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche sui soggetti affetti da Sclerosi Multipla.
Tale studio, pubblicato sulla rivista Neurology, conferma l’efficacia del trapianto come trattamento a lungo termine nelle forme di sclerosi multipla particolarmente aggressive, che non rispondono a terapie tradizionali e progrediscono molto velocemente.
“Per eliminare l’infiammazione del sistema nervoso che caratterizza la sclerosi multipla, la procedura prevede che si effettui un’intensa immunosoppressione iniziale, per poi eseguire una re-infusione delle cellule staminali ematopoietiche precedentemente raccolte dal paziente stesso, necessarie alla formazione di un nuovo sistema immunitario, più tollerante e meno aggressivo”.
Lo studio è stato effettuato su pazienti con una forma aggressiva di Sclerosi Multipla sottoposti ad un trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche in Italia dal 1998 al 2019, con un follow up medio di circa 6 anni.
I dati della ricerca dimostrano che oltre il 60% dei pazienti non ha un aggravamento della disabilità dopo 10 anni dal trapianto e in molti casi si osserva anche un miglioramento del quadro neurologico duraturo nel tempo.